CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE AL DOCUMENTO DI EPOLICY
1.1 - SCOPO DELL’EPOLICY
Le TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) rappresentano strumenti fondamentali nel processo educativo e per l’apprendimento degli studenti e delle studentesse.
Le “competenze digitali” sono fra le abilità chiave all’interno del Quadro di riferimento Europeo delle Competenze per l’apprendimento permanente e di esse bisogna dotarsi proprio a partire dalla scuola (Raccomandazione del Consiglio Europeo del 2006 aggiornata al 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente).
In un contesto sempre più complesso, diventa quindi essenziale per ogni Istituto Scolastico dotarsi di una E-policy, un documento programmatico volto a promuovere le competenze digitali ed un uso delle tecnologie positivo, critico e consapevole, sia da parte dei ragazzi e delle ragazze che degli adulti coinvolti nel processo educativo. L’E-policy, inoltre, vuole essere un documento finalizzato a prevenire situazioni problematiche e a riconoscere, gestire, segnalare e monitorare episodi legati ad un utilizzo scorretto degli strumenti.
L’E-policy ha l’obiettivo di esprimere la nostra visione educativa e proposta formativa, in riferimento alle tecnologie digitali. Nello specifico:
- l’approccio educativo alle tematiche connesse alle “competenze digitali”, alla privacy, alla sicurezza online e all’uso delle tecnologie digitali nella didattica e nel percorso educativo;
- le norme comportamentali e le procedure di utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) in ambiente scolastico;
- le misure per la prevenzione e la sensibilizzazione di comportamenti on-line a rischio;
- le misure per la rilevazione, segnalazione e gestione delle situazioni rischiose legate ad un uso non corretto delle tecnologie digitali.
Argomenti del Documento
- Presentazione dell’ePolicy
- Scopo dell’ePolicy
- Ruoli e responsabilità
- Un’informativa per i soggetti esterni che erogano attività educative nell’Istituto
- Condivisione e comunicazione dell’ePolicy all’intera comunità scolastica
- Gestione delle infrazioni alla ePolicy
- Integrazione dell’ePolicy con regolamenti esistenti
- Monitoraggio dell’implementazione dell’ePolicy e suo aggiornamento
- Formazione e curricolo
- Curricolo sulle competenze digitali per gli studenti
- Formazione dei docenti sull’utilizzo e l’integrazione delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) nella didattica
- Formazione dei docenti sull’utilizzo consapevole e sicuro di Internet e delle tecnologie Digitali
- Sensibilizzazione delle famiglie e Patto di corresponsabilità
- Gestione dell’infrastruttura e della strumentazione ICT (Information and Communication Technology) della e nella scuola
- Protezione dei dati personali
- Accesso ad Internet
- Strumenti di comunicazione online
- Strumentazione personale
- Rischi on line: conoscere, prevenire e rilevare
- Sensibilizzazione e prevenzione
- Cyberbullismo: che cos’è e come prevenirlo
- Hate speech: che cos’è e come prevenirlo
- Dipendenza da Internet e gioco online
- Sexting
- Adescamento online
- Pedopornografia
- Segnalazione e gestione dei casi
- Cosa segnalare
- Come segnalare: quali strumenti e a chi
- Gli attori sul territorio per intervenire
- Allegati con le procedure
Perché è importante dotarsi di una E-policy?
Attraverso l’E-policy il nostro Istituto si vuole dotare di uno strumento operativo a cui tutta la comunità educante dovrà fare riferimento, al fine di assicurare un approccio alla tecnologia che sia consapevole, critico ed efficace, e al fine di sviluppare, attraverso specifiche azioni, una conoscenza delle opportunità e dei rischi connessi all’uso di Internet.
L’ E-policy fornisce, quindi, delle linee guida per garantire il benessere in Rete, definendo regole di utilizzo delle TIC a scuola e ponendo le basi per azioni formative e educative su e con le tecnologie digitali, oltre che di sensibilizzazione su un uso consapevole delle stesse.
1.2 - RUOLI E RESPONSABILITÀ
Affinché l’E-policy sia davvero uno strumento operativo efficace per la scuola e tutta la comunità educante è necessario che ognuno, secondo il proprio ruolo, s’impegni nell’attuazione e promozione di essa.
RUOLI E COMPETENZE
Il Dirigente Scolastico:
- adotta e sostiene una politica scolastica che faciliti il riconoscimento del bullismo e del cyberbullismo e la loro riduzione;
- individua attraverso il Collegio dei Docenti un docente in qualità di Referente d’Istituto per la prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo;
- favorisce la discussione all’interno della scuola, attraverso i vari Organi Collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo;
- coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutti gli stekeholders componenti della comunità scolastica;
- prevede all’interno del PTOF (Piano della formazione dei docenti) eventuali corsi di aggiornamenti e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente ed Ata;
- promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti;
- prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole;
- qualora venga a conoscenza di atti di bullismo/cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) informa tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e attiva, ai sensi della L. 71/17, le azioni adeguate anche di carattere educativo.
- I Referenti d’Istituto per la prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo:
- collaborano con il team composto da: referente alla legalità, referente alla salute, animatore digitale
- promuovono la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyber-bullismo attraverso progetti d’istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale;
- coordinano le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti;
- si rivolgono a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia,… per realizzare un progetto di prevenzione;
- supportano i Consigli di classe che richiedano interventi per la segnalazione e gestione di casi critici;
- collaborano con la Psicologa d’Istituto negli interventi spesso integrati e nella formazione per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e relazionale.
Il Servizio di Psicologia Scolastica:
- la psicologa dì Istituto, iscritta svolge attività di sportello di ascolto;
- collabora e supporta i Consigli di classe su segnalazione di casi particolarmente critici, intervenendo come osservatrice in classe o/e effettuando interventi formativi per la classe;
- garantisce percorsi rieducativi dell’intelligenza emotiva ed affettiva individuali o per gruppi, su richiesta dei consigli di classe. Se trattasi di misure che accompagnano provvedimenti disciplinari cura i rapporti con le famiglie;
- collabora in stretto coordinamento con la Referente per il Bullismo-Cyberbullismo;
Il Consiglio d’Istituto:
- approva e adotta il Protocollo per la prevenzione e il contrasto al bullismo e cyberbullismo e le modifiche al Regolamento d’Istituto relative al bullismo e cyberbullismo;
- Il Collegio dei Docenti:
- promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo;
- prevede all’interno del PTOF ( Piano della formazione dei docenti) corsi di aggiornamento e formazione in materia di Cittadinanza digitale e di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo;
- progetta azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una Cittadinanza digitale consapevole;
- coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, tutte le componenti della comunità scolastica.
Il Consiglio di classe:
- favorisce un clima collaborativo all’interno della classe, promuovendo l’integrazione, la cooperazione e l’aiuto tra pari;
- propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva;
- pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all’approfondimento di tematiche che favoriscano lariflessione e la presa di coscienza di valori di convivenza civile quali: rispetto,uguaglianza e dignità; o nelle relazioni con le famiglie propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva,
- richiede supporto educativo al Referente d’Istituto per la prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo
- richiede a mezzo del Coordinatore di classe, interventi e supporto alla Psicologa d’istituto e/o alla
- Referente per il bullismo-cyberbullismo e/o all’animatore digitale;
- Il Coordinatore di classe segnala i casi di bullismo e cyber bullismo alla Dirigenza per l’attuazione delle misure di cui alla legge n.71/2017.
Il Docente:
- intraprende azioni congruenti con l’utenza, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;
- valorizza nell’attività didattica una modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni da intraprendere con gli studenti.
- potenzia le abilità sociali degli studenti;
- informa gli alunni sui rischi presenti in Rete, senza demonizzarla, ma sollecitandone un utilizzo consapevole, in modo che Internet possa rimanere per i ragazzi una fonte di divertimento e apprendimento.
I Genitori:
- partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;
- sono attenti ai comportamenti dei propri figli;
- vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);
- conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di Corresponsabilità;
- conoscono il Regolamento di istituto;
- conoscono le sanzioni previste da regolamento d’Istituto e disciplinare nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on-line a rischio.
I collaboratori scolastici:
- partecipano attivamente alle iniziative messe in atto dall’Istituto per la prevenzione del disagio;
- nello svolgimento delle attività di vigilanza collaborano fattivamente al mantenimento di un clima relazionale sereno.
Le studentesse e gli studenti:
- sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale;
- imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione
- alle comunicazioni che inviano;
- i impegnano a diffondere buone pratiche nel rispetto dei diritti di ogni membro della comunità scolastica ed extrascolastica;
- sono consapevoli che non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno dell’Istituto, acquisire – mediante smartphone o altri dispositivi elettronici – immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente;
- sono gli attori principali del benessere della comunità scolastica e sono tenuti pertanto a segnalare agli organi preposti (Docenti, docente fiduciario di plesso, referente del bullismo/cyberbullismo, Dirigente scolastico) eventuali atti di bullismo e cyberbullismo di cui sono a conoscenza
- conoscono il Regolamento d’Istituto;
- rispettano il Regolamento d’Istituto e nel caso di violazione dello stesso accettano le relative
- sanzioni disciplinari.
1.3 - UN’INFORMATIVA PER I SOGGETTI ESTERNI CHE EROGANO ATTIVITÀ EDUCATIVE NELL’ISTITUTO
Tutti gli attori che entrano in relazione educativa con gli studenti e le studentesse devono:
mantenere sempre un elevato profilo personale e professionale, eliminando atteggiamenti inappropriati, essere guidati dal principio di interesse superiore del minore, ascoltare e prendere in seria considerazione le opinioni ed i desideri dei minori, soprattutto se preoccupati o allertati per qualcosa.
Sono vietati i comportamenti irrispettosi, offensivi o lesivi della privacy, dell’intimità e degli spazi personali degli studenti e delle studentesse oltre che quelli legati a tollerare o partecipare a comportamenti di minori che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza.
Tutti gli attori esterni sono tenuti a conoscere e rispettare le regole del nostro Istituto dove sono esplicitate le modalità di utilizzo dei propri dispositivi personali (smartphone, tablet, pc, etc.) e quelli in dotazione della scuola, evitando un uso improprio o comunque deontologicamente scorretto durante le attività con gli studenti e le studentesse. Esiste l’obbligo di rispettare la privacy, soprattutto dei soggetti minorenni, in Termini di fotografie, immagini, video o scambio di contatti personali (numero, mail, chat, profili di social network).
Gli enti educativi esterni e le associazioni che entrano in relazione con la scuola devono conformarsi alla politica della stessa riguardo all’uso consapevole della rete e delle TIC;
devono inoltre promuovere comportamenti sicuri, la sicurezza online e garantire la protezione degli studenti e delle studentesse durante le attività svolte.
1.4 - CONDIVISIONE E COMUNICAZIONE DELL’EPOLICY ALL’INTERA COMUNITÀ SCOLASTICA
Il documento di E-policy viene condiviso con tutta la comunità educante, ponendo al centro gli studenti e le studentesse e sottolineando compiti, funzioni e attività reciproche. È molto importante che ciascun attore scolastico (dai docenti agli/lle studenti/esse) si faccia a sua volta promotore del documento.
L’E-policy viene condivisa e comunicata al personale, agli studenti e alle studentesse, alla comunità scolastica attraverso:
- la pubblicazione del documento sul sito istituzionale della scuola;
- il Patto di Corresponsabilità, che deve essere sottoscritto dalle famiglie e rilasciato alle stesse all’inizio dell’anno scolastico;
Il documento è approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e viene esposto in versione semplificata negli spazi che dispongono di pc collegati alla Rete o comunque esposto in vari punti spaziali dell’Istituto.
Gli studenti e le studentesse vengono informati sul fatto che sono monitorati e supportati nella navigazione on line, negli spazi della scuola e sulle regole di condotta da tenere in Rete.
Condividere e comunicare la politica di e-safety agli alunni:
Tutti gli alunni saranno informati che la rete, l’uso di Internet e di ogni dispositivo digitale saranno controllati dagli insegnanti e utilizzati solo con la loro autorizzazione.
Sarà data particolare attenzione nell’educazione sulla sicurezza agli aspetti per i quali gli alunni risultano più esposti o rispetto ai quali risultano più vulnerabili.
Condividere e comunicare la politica di e-safety al personale
La linea di condotta della scuola in materia di sicurezza nell’utilizzo delle tecnologie digitali e di internet sarà discussa negli organi collegiali e comunicata formalmente a tutto il personale con il presente documento e altro materiale informativo anche sul sito web;
Un’adeguata informazione/formazione on-line del personale docente nell’uso sicuro e responsabile di internet, sia professionalmente che personalmente, sarà fornita a tutto il personale, anche attraverso il sito web della scuola;
Il sistema di monitoraggio sull’utilizzo delle TIC sarà supervisionato dall’Animatore digitale, che segnalerà al DSGA eventuali problemi che dovessero richiedere acquisti o interventi di tecnici;
L’Animatore digitale metterà in evidenza on-line utili strumenti che il personale potrà usare con gli alunni in classe. Questi strumenti varieranno a seconda dell’età e della capacità degli alunni;
Tutto il personale è consapevole che una condotta non in linea con il codice di comportamento dei pubblici dipendenti e i propri doveri professionali è sanzionabile.
Condividere e comunicare la politica di e-safety ai genitori
Nelle news o in altre aree del sito web della scuola saranno resi noti e condivisi il documento di ePolicy e le iniziative sulla sicurezza in rete.
Sarà incoraggiato un approccio di collaborazione nel perseguimento della sicurezza nell’uso delle TIC e di internet in occasione degli incontri scuola-famiglia, assembleari, collegiali e individuali;
L’Animatore digitale fornirà ai genitori suggerimenti e indicazioni per l’uso sicuro delle tecnologie digitali e di internet anche a casa.
1.5 - GESTIONE DELLE INFRAZIONI ALLA EPOLICY
La scuola gestirà le infrazioni all’E-policy attraverso azioni educative e/o sanzioni, qualora fossero necessarie, valutando i diversi gradi di gravità di eventuali violazioni.
Le potenziali infrazioni in cui è possibile che gli alunni incorrano a scuola nell’utilizzo delle tecnologie digitali di internet di cui si dispone per la didattica, in relazione alla fascia di età considerate, sono prevedibilmente le seguenti:
- il collegamento a siti web non indicati dai docenti
- utilizzare la rete per interessi privati e personali che esulano dalla didattica
- deridere, offendere, insultare, calunniare attraverso l’uso delle TIC;
- pubblicare sui social network o inviare tramite messaggistica immagini, video o testi che
- siano offensivi della dignità personale
- attuare cyberstolking o altre forme di persecuzione e molestia attraverso l’uso delle TIC
Sono previsti pertanto da parte dei docenti provvedimenti “disciplinari” proporzionati all’età e alla gravità del comportamento, quali:
- il richiamo verbale
- il richiamo scritto con annotazione sul diario e sul registro elettronico
- la convocazione dei genitori da parte degli insegnanti
- la convocazione dei genitori da parte del Dirigente scolastico
- La sospensione dalle lezioni
- La segnalazione alle autorità competenti in caso di reati
Contestualmente sono previsti interventi di carattere educativo di rinforzo dei comportamenti corretti e riparativi dei disagi causati, di prevenzione e gestione positiva dei conflitti, di promozione di rapporti amicali e di reti di solidarietà, di promozione della conoscenza e della gestione delle emozioni.
L’infrazione della presente e-policy da parte del personale (docente, ATA,) può costituire elemento di contestazione d’addebito disciplinare e per gli esterni (esperti, collaboratori, etc.) può essere causa di risoluzione di eventuali contratti e/o convenzioni in essere.
1.6 - INTEGRAZIONE DELL’EPOLICY CON REGOLAMENTI ESISTENTI
Il Regolamento dell’Istituto Scolastico viene aggiornato con specifici riferimenti all’E-policy, così come anche il Patto di Corresponsabilità, in coerenza con le Linee Guida Miur e le indicazioni normative generali sui temi in oggetto.
Il presente documento si integra con gli obiettivi e i contenuti dei regolamenti di cui la scuola si è dotata e che sono consultabili sul sito web di Istituto. Il referente del bullismo/cyberbullismo con il suo gruppo di lavoro, in raccordo con il Collegio Docenti, opera al fine di integrare i regolamenti dell’Istituto con il presente documento, apportandone le opportune modifiche.
1.7 - MONITORAGGIO DELL’IMPLEMENTAZIONE DELLA EPOLICY E SUO AGGIORNAMENTO
L’E-policy viene aggiornata periodicamente e quando si verificano cambiamenti significativi in riferimento all’uso delle tecnologie digitali all’interno della scuola. Le modifiche del documento saranno discusse con tutti i membri del personale docente. Il monitoraggio del documento sarà realizzato a partire da una Valutazione della sua efficacia in riferimento agli obiettivi specifici che lo stesso si pone.
L’aggiornamento della E-Policy sarà discusso periodicamente, in base a quanto stabilito dal Dirigente scolastico, ovvero ogni qualvolta si verifichino cambiamenti significativi in riferimento all’uso delle tecnologie digitali all’interno dell’Istituto.
Il nostro piano d’azioni
- Azioni da svolgere entro un’annualità scolastica:
- Creazione del gruppo di lavoro ePolicy
- Realizzazione di un sistema di monitoraggio delle attività
- Diffusione del documento di ePolicy a docenti, genitori e alunni attraverso la
- pubblicazione sul sito web di Istituto.
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto agli studenti
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto ai docenti
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto ai genitori.
Azioni da svolgere nei prossimi 3 anni:
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto agli studenti
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto ai docenti
- presentazione del progetto Generazioni Connesse rivolto ai genitori
CAPITOLO 2 – FORMAZIONE E CURRICOLO
2.1. CURRICOLO SULLE COMPETENZE DIGITALI PER GLI STUDENTI
I ragazzi usano la Rete quotidianamente, talvolta in modo più “intuitivo” ed “agile” rispetto agli adulti, ma non per questo sono dotati di maggiori “competenze digitali”.
Infatti, “la competenza digitale presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società.
Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali (inclusa la programmazione), la sicurezza (compreso l’essere a proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative alla cybersicurezza), le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico” (“Raccomandazione del Consiglio europeo relativa alla competenze chiave per l’apprendimento permanente”, C189/9, p.9).
Per questo la scuola si impegna a portare avanti percorsi volti a promuovere tali competenze, al fine di educare gli studenti e le studentesse verso un uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali. Ciò avverrà attraverso la progettazione e implementazione di un curricolo digitale.
In quest’ambito si seguono le indicazioni contenute nel PNSD, in cui si individuano alcuni framework di riferimento per la definizione e lo sviluppo delle competenze digitali, tra cui il framework DIGCOMP, che prevede 21 competenze, di cui alcune specifiche nell’area della sicurezza. Da qui la necessità di dotare il nostro Istituto di un Curricolo Digitale ossia di un percorso didattico progettato per sviluppare competenze digitali, di facile replicabilità, utilizzo e applicazione e necessariamente verticale. Partendo dal quadro di riferimento DIGCOMP è in fase di elaborazione un curricolo digitale verticale nel quale saranno elencate le competenze da considerarsi come traguardi in uscita dalla classe V scuola primaria e dalla classe terza scuola secondaria di primo grado. Relativamente alla scuola dell’infanzia il percorso delineato prevede un approccio esclusivamente ludico.
2.2 - FORMAZIONE DEI DOCENTI SULL’UTILIZZO E L’INTEGRAZIONE DELLE TIC (TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE) NELLA DIDATTICA
È fondamentale che i docenti tutti siano formati ed aggiornati sull’uso corretto, efficace ed efficiente delle TIC nella didattica, al fine di usarle in modo integrativo ed inclusivo.
Ciò si rende necessario per fornire agli studenti e alle studentesse modelli di utilizzo positivo, critico e specifico delle nuove tecnologie e per armonizzare gli apprendimenti.
Si prevede l’implementazione di iniziative di formazione facendo ricorso a soggetti esterni e/o al personale docente interno alla scuola che abbia acquisito competenze sull’innovazione didattica. Il percorso della formazione specifica dei docenti sull’utilizzo delle TIC nella didattica deve diventare un processo permanente che deve prevedere anche momenti di autoaggiornamento, di formazione personale o collettiva.
2.3 - FORMAZIONE DEI DOCENTI SULL’UTILIZZO CONSAPEVOLE E SICURO DI INTERNET E DELLE TECNOLOGIE DIGITALI
La scuola si impegna a promuovere percorsi formativi per gli insegnanti sul tema dell’uso consapevole delle tecnologie digitali e della prevenzione dei rischi online. Ciò avverrà tramite specifici momenti di aggiornamento che, con cadenza, verranno organizzati dall’Istituto scolastico con la collaborazione del personale specializzato interno (animatore digitale, referente bullismo e cyberbullismo) e se necessario del personale esterno (professionisti qualificati), con il supporto della rete scolastica del territorio (USR, Osservatori regionali sul bullismo, scuole Polo, etc…), delle amministrazioni comunali, dei servizi socio-educativi e delle associazioni presenti.
La formazione dei docenti sull’utilizzo e l’integrazione delle TIC nella didattica e la sicurezza in rete costituisce una delle priorità della nostra scuola. Il nostro istituto è particolarmente attento ad ogni iniziativa atta a raggiungere un buon livello di formazione in merito all’utilizzo e l’integrazione delle TIC nella didattica a alla sicurezza in rete. Tutti i docenti sono comunque sollecitati a prestare particolare attenzione all’auto formazione continua per rimanere sempre aggiornati in merito ad un mondo in continua evoluzione. Nell’arco di quest’anno i docenti seguiranno i corsi della piattaforma GENERAZIONI CONNESSE coinvolgendo anche studenti e genitori.
2.4. - SENSIBILIZZAZIONE DELLE FAMIGLIE E INTEGRAZIONI AL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ
Nella prevenzione dei rischi connessi ad un uso non consapevole delle TIC, così come nella promozione di un loro uso positivo e capace di coglierne le opportunità, è necessaria la collaborazione di tutti gli attori educanti, ognuno secondo i propri ruoli e le proprie responsabilità.
Scuola e famiglia devono rinforzare l’alleanza educativa e promuovere percorsi educativi continuativi e condivisi per accompagnare insieme ragazzi/e e bambini/e verso un uso responsabile e arricchente delle tecnologie digitali, anche in una prospettiva lavorativa futura. L’Istituto garantisce la massima informazione alle famiglie di tutte le attività e iniziative intraprese sul tema delle tecnologie digitali, previste dall’ePolicy e dal suo piano di azioni, anche attraverso l’aggiornamento, oltre che del regolamento scolastico, anche del “Patto di corresponsabilità” e attraverso una sezione dedicata sul sito web dell’Istituto.
La scuola darà ampia diffusione, tramite pubblicazione sul sito, del presente documento di policy per consentire alle famiglie una piena conoscenza del regolamento sull’utilizzo delle nuove tecnologie all’interno dell’Istituto e favorire un’attiva collaborazione tra la scuola e le famiglie sui temi della prevenzione dei rischi connessi a un uso inappropriato del digitale.
Il nostro piano d’azioni
AZIONI (da sviluppare nell’arco dell’anno scolastico 2020/2021)
- Organizzare e promuovere per il corpo docente incontri formativi sull’utilizzo e l’integrazione delle TIC nella didattica.
- Organizzare incontri con esperti per i docenti sulle competenze digitali.
AZIONI (da sviluppare nell’arco dei tre anni scolastici successivi)
- Organizzare e promuovere per il corpo docente incontri formativi sull’utilizzo e l’integrazione delle TIC nella didattica.
- Organizzare incontri con esperti per i docenti sulle competenze digitali.
CAPITOLO 3 – GESTIONE DELL’INFRASTRUTTURA E DELLA STRUMENTAZIONE ICT DELLA E NELLA SCUOLA
3.1 - PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
“Le scuole sono chiamate ogni giorno ad affrontare la sfida più difficile, quella di educare le nuove generazioni non solo alla conoscenza di nozioni basilari e alla trasmissione del sapere, ma soprattutto al rispetto dei valori fondanti di una società. Nell’era di Internet e in presenza di nuove forme di comunicazione questo compito diventa ancora più cruciale. È importante riaffermare quotidianamente, anche in ambito scolastico, quei principi di civiltà, come la riservatezza e la dignità della persona, che devono sempre essere al centro della formazione di ogni cittadino”. (cfr. http://www.garanteprivacy.it/scuola).
Ogni giorno a scuola vengono trattati numerosi dati personali sugli studenti e sulle loro famiglie. Talvolta, tali dati possono riguardare informazioni sensibili, come problemi sanitari o particolari disagi sociali. Il “corretto trattamento dei dati personali” a scuola è condizione necessaria per il rispetto della dignità delle persone, della loro identità e del loro diritto alla riservatezza. Per questo è importante che le istituzioni scolastiche, durante lo svolgimento dei loro compiti, rispettino la privacy, tutelando i dati personali dei soggetti coinvolti, in particolar modo quando questi sono minorenni.
La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale dell’individuo ai sensi della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 8), tutelato dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 (relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati).
Anche le scuole, quindi, hanno oggi l’obbligo di adeguarsi al cosiddetto GDPR (General Data Protection Regulation) e al D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, entrato in vigore lo scorso 19 settembre.
In questo paragrafo dell’ePolicy affrontiamo tale problematica, con particolare riferimento all’uso delle tecnologie digitali, e indichiamo le misure che la scuola intende attuare per garantire la tutela della privacy e il diritto alla riservatezza di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo, con particolare attenzione ai minori. A tal fine, l’Istituto allega alla presente ePolicy i modelli di liberatoria da utilizzare e conformi alla normativa vigente, in materia di protezione dei dati personali.
Il personale scolastico è incaricato del trattamento dei dati personali (degli alunni, dei genitori, ecc.), nei limiti delle operazioni di trattamento e delle categorie di dati necessarie ai fini dello svolgimento della propria funzione e nello specifico della docenza (istruzione e formazione). Tutto il personale incaricato riceve poi istruzioni particolareggiate applicabili al trattamento di dati personali su supporto cartaceo e su supporto informatico, ai fini della protezione e sicurezza degli stessi. I dati personali sono protetti secondo la normativa vigente, viene richiesta specifica autorizzazione per l’utilizzo di foto, video per la documentazione di attività didattiche, anche in occasione di eventi o manifestazioni, e per la pubblicazione sul sito della scuola.
Tali autorizzazioni sono visibili e accessibili sul sito istituzionale della scuola.
3.2 - ACCESSO AD INTERNET
L’accesso a Internet è
- diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale.
- Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.
- Il diritto fondamentale di accesso a Internet deve essere assicurato nei suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla Rete.
- L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto riguarda dispositivi, sistemi operativi e applicazioni anche distribuite.
- Le Istituzioni pubbliche garantiscono i necessari interventi per il superamento di ogni forma di divario digitale tra cui quelli determinati dal genere, dalle condizioni economiche oltre che da situazioni di vulnerabilità personale e disabilità.
Così recita l’art. 2 della Dichiarazione dei diritti di Internet, elaborata dalla Commissione per i diritti e i doveri in Internet, commissione costituita il 27 ottobre 2014 presso la Camera dei Deputati dalla presidente Laura Boldrini e presieduta da Stefano Rodotà. Inoltre, il 30 aprile 2016 era entrato in vigore il Regolamento UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015, che stabilisce le “misure riguardanti l’accesso a un’Internet aperto e che modifica la direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e il regolamento (UE) n. 531/2012 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione”.
Il diritto di accesso a Internet è dunque presente nell’ordinamento italiano ed europeo e la scuola dovrebbe essere il luogo dove tale diritto è garantito, anche per quegli studenti che non dispongono della Rete a casa. In modo coerente il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) ha tra gli obiettivi quello di “fornire a tutte le scuole le condizioni per l’accesso alla società dell’informazione e fare in modo che il “diritto a Internet” diventi una realtà, a partire dalla scuola”.
Questo perché le tecnologie da un lato contribuiscono a creare un ambiente che può rendere la scuola aperta, flessibile e inclusiva, dall’altro le consentono di adeguarsi ai cambiamenti della società e del mercato del lavoro, puntando a sviluppare una cultura digitale diffusa che deve iniziare proprio a scuola.
L’accesso ad internet avviene attraverso rete fissa o attraverso wi-fi, in questo caso si accede attraverso una procedura di autorizzazione che richiede una password. Sui computer sono installati programmi antivirus.
- L’accesso a Internet è consentito al personale docente e non docente solo ad esclusivo uso didattico e/o di formazione e alle classi accompagnate e sotto la responsabilità̀ di un insegnante;
- Internet non può essere usato per scopi vietati dalla legislazione vigente;
- L’utente è direttamente responsabile, civilmente e penalmente, a norma delle vigenti leggi, per l’uso fatto del servizio Internet;
- E’ vietato inserire sui pc connessi in rete programmi contenenti virus, scaricare software non autorizzati da internet, scaricare e installare software senza licenza.
Sito web della scuola: La scuola ha un sito web del quale è responsabile. La scuola, in qualità di ente pubblico, pubblicherà sul proprio sito web i contenuti che saranno valutati come pertinenti alle finalità educative istituzionali, ponendo attenzione alla tutela della privacy degli studenti e delpersonale, secondo le disposizioni normative.
E’ attivo l’uso del Registro Elettronico.
3.3 – STRUMENTI DI COMUNICAZIONE ONLINE
Le tecnologie digitali sono in grado di ridefinire gli ambienti di apprendimento, supportando la comunicazione a scuola e facilitando un approccio sempre più collaborativo. L’uso degli strumenti di
comunicazione online a scuola, al fianco di quelli più tradizionali, ha l’obiettivo di rendere lo scambio comunicativo maggiormente interattivo e orizzontale. Tale uso segue obiettivi e regole precise correlati alle caratteristiche, funzionalità e potenzialità delle tecnologie digitali.
Il Nostro Istituto è dotato, attualmente, dei seguenti strumenti di comunicazione:
- sito web della scuola
- registro elettronico
- piattaforma Gsuite for education
La gestione del sito della scuola e la rispondenza alle normative per quanto concerne i contenuti (accuratezza, appropriatezza, aggiornamento) e le tecniche di realizzazione e progettazione è a cura del Dirigente Scolastico e dei docenti referenti del sito web. Sul sito è possibile trovare il Regolamento d’Istituto, pubblicizzazione di eventi, avvisi ai genitori, documentazione di attività curricolari ed extracurricolari svolte; pulsanti attivi permettono l’accesso a link di interesse.
3.4 - STRUMENTAZIONE PERSONALE
I dispositivi tecnologici sono parte integrante della vita personale di ciascuno, compresa quella degli/lle studenti/esse e dei docenti (oltre che di tutte le figure professionali che a vario titolo sono inseriti nel mondo della scuola), ed influenzano necessariamente anche la didattica e gli stili di apprendimento. Comprendere il loro utilizzo e le loro potenzialità innovative, diventa di cruciale importanza, anche considerando il quadro di indirizzo normativo esistente e le azioni programmatiche, fra queste il Progetto Generazioni Connesse e il più ampio PNSD.
La presente ePolicy contiene indicazioni, revisioni o eventuali integrazioni di Regolamenti già esistenti che disciplinano l’uso dei dispositivi personali in classe, a seconda dei vari usi, anche in considerazione dei dieci punti del Miur per l’uso dei dispositivi mobili a scuola (BYOD, “Bring your own device”).
Risulta fondamentale per la comunità scolastica aprire un dialogo su questa tematica e riflettere sulle possibilità per l’Istituto di dotarsi di una regolamentazione condivisa e specifica che tratti tali aspetti, considerando aspetti positivi ed eventuali criticità nella e per la didattica.
Come da Regolamento d’Istituto agli studenti è fatto assoluto divieto di usare all’interno dell’Istituto scolastico, se non per scopi esclusivamente didattici autorizzati dal docente, smartphone e/o ogni altro apparato multimediale.
Il divieto non si applica soltanto all’orario delle lezioni, ma all’intera permanenza dell’alunno all’interno della struttura scolastica i predetti dispositivi devono essere tenuti spenti e opportunamente custoditi e depositati negli zaini. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l’orario di lavoro. E’ consentito l’uso di dispositivi elettronici personali solo a scopo didattico ed integrativo di quelli scolastici disponibili.
IL NOSTRO PIANO D’AZIONI
AZIONI (da sviluppare nell’arco dell’anno scolastico 2020/2021).
- Organizzare uno o più incontri di confronto con i docenti dell’Istituto per poi redigere o integrare indicazioni/regolamenti sull’uso dei dispositivi digitali personali a scuola.
AZIONI (da sviluppare nell’arco dei tre anni scolastici successivi).
- Organizzare uno o più eventi o attività volti a formare gli studenti e le studentesse dell’Istituto sui temi dell’accesso ad Internet e dell’uso sicuro delle tecnologie digitali (cybersecurity)
CAPITOLO 4 – RISCHI ON LINE: CONOSCERE, PREVENIRE E RILEVARE
4.1 - SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE
Il rischio online si configura come la possibilità per il minore di:
- commettere azioni online che possano danneggiare se stessi o altri;
- essere una vittima di queste azioni;
- osservare altri commettere queste azioni.
È importante riconoscere questi fenomeni e saperli distinguere tra loro in modo da poter poi adottare le strategie migliori per arginarli e contenerli, ma è altrettanto importante sapere quali sono le possibili strategie da mettere in campo per ridurre la possibilità che questi fenomeni avvengano. Ciò è possibile lavorando su aspetti di ampio raggio che possano permettere una riduzione dei fattori di rischio e di conseguenza una minore probabilità che i ragazzi si trovino in situazioni non piacevoli. È importante che abbiano gli strumenti idonei per riconoscere possibili situazioni di rischio e segnalarle ad un adulto di riferimento.
Gli strumenti da adottare per poter ridurre l’incidenza di situazioni di rischio si configurano come interventi di sensibilizzazione e prevenzione.
- Nel caso della sensibilizzazione si tratta di azioni che hanno come obiettivo quello di innescare e promuovere un cambiamento; l’intervento dovrebbe fornire non solo le informazioni necessarie (utili a conoscere il fenomeno), ma anche illustrare le possibili soluzioni o i comportamenti da adottare.
- Nel caso della prevenzione si tratta di un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere le competenze digitali ed evitare l’insorgenza di rischi legati all’utilizzo del digitale e quindi ridurre i rischi per la sicurezza di bambine/i e ragazze/i.
La responsabilità dell’azione preventiva ed educativa chiama in campo diverse agenzie educative oltre alla scuola, come la famiglia, ma non solo (istituzioni, associazioni, società civile, etc.), ciascuna con un proprio compito nei confronti di bambini e bambine e di adolescenti. Tali agenzie sono chiamate a collaborare ad un progetto comune, nell’ambito di funzioni educative condivise.
4.2 - CYBERBULLISMO: CHE COS’È E COME PREVENIRLO
La legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, nell’art. 1, comma 2, definisce il cyberbullismo:
“qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
La stessa legge e le relative Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo indicano al mondo scolastico ruoli, responsabilità e azioni utili a prevenire e gestire i casi di cyberbullismo. Le linee prevedono:
- formazione del personale scolastico, prevedendo la partecipazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica;
- sviluppo delle competenze digitali, tra gli obiettivi formativi prioritari (L.107/2015);
- promozione di un ruolo attivo degli studenti (ed ex studenti) in attività di peer education;
- previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;
- Integrazione dei regolamenti e del patto di corresponsabilità con specifici riferimenti a condotte di cyberbullismo e relative sanzioni disciplinari commisurate alla gravità degli atti compiuti;
- Il sistema scolastico deve prevedere azioni preventive ed educative e non solo sanzionatorie.
- Nomina del Referente per le iniziative di prevenzione e contrasto che:
- Ha il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo. A tal fine, può avvalersi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile del territorio.
- Potrà svolgere un importante compito di supporto al dirigente scolastico per la revisione/stesura di Regolamenti (Regolamento d’istituto), atti e documenti (PTOF, PdM, Rav).
Principali differenze tra bullismo e cyberbullismo:
Il cyberbullismo, che come il bullismo è un comportamento volontario e deliberato, ha come elemento di stretta identificazione l’utilizzo dei mezzi informatici, ma rispetto al bullismo ha differenti caratteristiche:
- nel bullismo le prepotenze avvengono in contesti reali (in presenza), mentre nel cyberbullismo le prepotenze online possono avvenire in qualsiasi momento e luogo con conseguente aggravio della sofferenza della vittima;
- i bulli di solito sono conosciuti dalla “vittima”, i cyberbulli possono anche essere sconosciuti;
- l’apparente anonimato e la percezione, da parte di chi commette atti di cyberbullismo, di una più difficile reperibilità, approfitta della presunta invisibilità, attraverso la quale vuole esprimere il proprio potere e dominio (N.B. ogni computer lascia le “impronte”che possono essere identificate
- dalla polizia postale);
- il bullo vede le conseguenze del proprio comportamento (consapevolezza cognitiva ma non
- emotiva) e da essa trae soddisfazione, nel cyberbullismo lo schermo impedisce o rende più difficile
- attivare sentimenti di empatia nei confronti della vittima, si tende a minimizzare la sofferenza della
- vittima, in un certo senso deumanizzandola;
- nel bullismo vi è deresponsabilizzazione, minimizzazione, attribuzione di colpa alla vittima da parte di chi commette le prepotenze: “Non è colpa mia, è uno scherzo”, nel cyberbullismo si possono rilevare anche processi di depersonalizzazione, dove le conseguenze delle proprie azioni vanno prescritte alle identità alterate utilizzate online;
- nel bullismo la presenza del gruppo facilita e a volte incoraggia i comportamenti di prevaricazione, il bullo virtuale spesso agisce da solo e tende a fare ciò che non avrebbe coraggio di fare nella vita reale se non avesse la protezione del mezzo informatico.
- nel bullismo I testimoni delle azioni di prepotenza e di aggressività sono persone presenti durante l’accaduto; nel cyberbullismo I testimoni possono essere innumerevoli. Il “materiale” usato dai cyberbulli può essere diffuso ovunque. Un commento, un’immagine o un video postati possono essere visibili ed utilizzati da parte di milioni di persone;
- sono solo i bulli a mettere in atto i comportamenti aggressivi, in quanto la vittima raramente reagisce. I gregari possono essere semplici spettatori o incitare il bullo nella messa in atto dei comportamenti aggressivi; nel cyberbullismo anche la vittima, che è tale nella vita reale o non gode di un’alta popolarità a livello sociale, può diventare un cyberbullo. I gregari possono essere spettatori passivi, ma possono diventare attivi e partecipare nelle prepotenze virtuali.
- Il cyberbullismo presenta quindi le seguenti caratteristiche:
- è invasivo: il bullo può raggiungere la sua vittima in qualsiasi momento e in qualunque luogo;
- è un fenomeno persistente: il materiale messo online vi può rimanere per molto tempo;
- ha una platea potenzialmente infinita: le persone che possono assistere agli atti di cyberbullismo sono potenzialmente illimitate.
A seconda dei casi, si potranno adottare azioni di prevenzione universale, selettiva e indicata
- Prevenzione Universale. Un programma di questo tipo parte dal presupposto che tutti gli studenti siano potenzialmente a rischio. Si tratta quindi di interventi diretti al grande pubblico o a un intero gruppo di una popolazione che non è stato identificato sulla base del rischio individuale. Efficacia: trattandosi di programmi ad ampio raggio gli effetti di questi programmi possono essere modesti se confrontati con programmi che “trattano” un gruppo con un problema specifico. Tuttavia, questi interventi possono produrre cambiamenti in grandi popolazioni (ad es. si pensi ad un programma dedicato alle competenze emotive, oppure alla cittadinanza digitale).
- Prevenzione Selettiva. Un programma dedicato ad un gruppo di studenti in cui il rischio online è presente. In questo caso la presenza del rischio è stata individuata tramite precedenti indagini, segnalazioni fatte dalla scuola, oppure dalla conoscenza della presenza di fattori di rischio in quel determinato territorio. In questi casi gli interventi sono mirati e prevedono programmi formativi strutturati che hanno l’obiettivo di migliorare le competenze digitali e le strategie di problem solving. Può essere un valido programma se si osservano casi in cui la prevenzione universale non ha dato gli esiti previsti.
- Prevenzione Indicata. Un programma di intervento sul caso specifico, è quindi pensato e strutturato per adattarsi agli/lle studenti/studentesse con l’obiettivo di ridurre i comportamenti problematici, oppure dare supporto alle vittime. Per la sua natura questo tipo di intervento si avvale di professionalità diverse perché spesso affronta problemi legati alla salute mentale del minore per cui è opportuno coinvolgere anche la famiglia del/lla ragazzo/a.
4.3 - HATE SPEECH: CHE COS’È E COME PREVENIRLO
Il fenomeno di “incitamento all’odio” o “discorso d’odio”, indica discorsi (post, immagini, commenti etc.) e pratiche (non solo online) che esprimono odio e intolleranza verso un gruppo o una persona (identificate come appartenente a un gruppo o categoria) e che rischiano di provocare reazioni violente, a catena. Più ampiamente il termine “hate speech” indica un’offesa fondata su una qualsiasi discriminazione (razziale, etnica, religiosa, di genere o di orientamento sessuale, di disabilità, eccetera) ai danni di una persona o di un gruppo.
Tale fenomeno, purtroppo, è sempre più diffuso ed estremamente importante affrontarlo anche a livello educativo e scolastico con l’obiettivo di:
- fornire agli studenti gli strumenti necessari per decostruire gli stereotipi su cui spesso si fondano forme di hate speech, in particolare legati alla razza, al genere, all’orientamento sessuale, alla disabilità;
- promuovere la partecipazione civica e l’impegno, anche attraverso i media digitali e i social network;
- favorire una presa di parola consapevole e costruttiva da parte dei giovani.
A seguire vengono descritte le azioni che il nostro Istituto intende intraprendere in relazione a questa problematica.
Occorre valorizzare la dimensione relazionale e fornire ai più giovani gli strumenti necessari per decostruire gli stereotipi su cui spesso si fondano forme di hate speech, in particolare legati alla razza, al genere, l’orientamento sessuale, alla disabilità; promuovere la partecipazione civica e l’impegno, anche attraverso i media digitali; favorire una presa di parola consapevole e costruttiva da parte dei giovani. Inoltre, l’Istituto si potrà avvalere di consulenti/esperti esterni per organizzare incontri formativi rivolti a docenti, genitori ed alunni.
4.4 - DIPENDENZA DA INTERNET E GIOCO ONLINE
La Dipendenza da Internet fa riferimento all’utilizzo eccessivo e incontrollato di Internet che, al pari di altri comportamenti patologici/dipendenze, può causare o essere associato a isolamento sociale, sintomi da astinenza, problematiche a livello scolastico e irrefrenabile voglia di utilizzo della Rete.
L’istituto è intenzionato a promuovere azioni di prevenzione attraverso percorsi sul benessere digitale?
La dipendenza da internet e dal gioco online può rappresentare una vera e propria patologia che compromette la salute e le relazioni sociali e che in taluni casi (per es. uso della carta di credito a insaputa di altri) rappresenta un vero e proprio illecito.
Il nostro istituto ha attivato negli anni incontri specifici con personale esterno dell’ASL sul problema della dipendenza da gioco.
4.5 - SEXTING
Il “sexting” è fra i rischi più diffusi connessi ad un uso poco consapevole della Rete. Il termine indica un fenomeno molto frequente fra i giovanissimi che consiste nello scambio di contenuti mediali sessualmente espliciti; i/le ragazzi/e lo fanno senza essere realmente consapevoli di scambiare materiale pedopornografico) che potrebbe arrivare in mani sbagliate e avere conseguenze impattanti emotivamente per i protagonisti delle immagini, delle foto e dei video.
genitori: informazione circa le possibilità di attivare forme di controllo parentale della navigazione.
studenti: inserimento nel curricolo di temi legati all’affettività, alla sessualità e alle differenze di genere.
Se l’entità dell’evento è lieve occorre in primo luogo parlarne con alunne e alunni e rispettivi genitori, ricordando loro che l’invio e la detenzione di foto che ritraggono minorenni in pose sessualmente esplicite configura il reato di distribuzione di materiale pedopornografico. Manca spesso la consapevolezza, tra ragazzi e adulti, che una foto o un video diffusi in rete divengono di pubblico dominio e la diffusione non è controllabile. In casi di rilevante gravità occorre informare tempestivamente il Dirigente Scolastico.
4.6 - ADESCAMENTO ONLINE
Il grooming (dall’inglese “groom” – curare, prendersi cura) rappresenta una tecnica di manipolazione psicologica che gli adulti potenziali abusanti utilizzano per indurre i bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e instaurare una relazione intima e/o sessualizzata. Gli adulti interessati sessualmente a bambini/e e adolescenti utilizzano spesso anche gli strumenti messi a disposizione dalla Rete per entrare in contatto con loro.
I luoghi virtuali in cui si sviluppano più frequentemente tali dinamiche sono le chat, anche quelle interne ai giochi online, i social network in generale, le varie app di instant messaging (whatsapp, telegram etc.), i siti e le app di teen dating (siti di incontri per adolescenti). Un’eventuale relazione sessuale può avvenire, invece, attraverso webcam o live streaming e portare anche ad incontri dal vivo. In questi casi si parla di adescamento o grooming online.
In Italia l’adescamento si configura come reato dal 2012 (art. 609-undecies – l’adescamento di minorenni) quando è stata ratificata la Convenzione di Lanzarote (legge 172 del 1° ottobre 2012).
A seguire vengono descritte le azioni che il nostro Istituto intende intraprendere per prevenire ed affrontare la delicata problematica dell’adescamento.
Fondamentale quindi, è portare avanti un percorso di educazione digitale che comprenda lo sviluppo anche di capacità quali la protezione della propria privacy e la gestione dell’immagine e dell’identità online, la capacità di gestire adeguatamente le proprie relazioni online (a partire dalla consapevolezza della peculiarità del mezzo/schermo che permette a chiunque di potersi presentare molto diversamente da come realmente è).
Se si sospetta o si ha la certezza di un caso di adescamento online è importante, innanzitutto, che l’adulto di riferimento non si sostituisca al minore nel rispondere, ad esempio, all’adescatore. È importante che il computer o altri dispositivi elettronici del minore vittima non vengano usati per non compromettere eventuali prove. Casi di adescamento online richiedono l’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni a cui bisogna rivolgersi il prima possibile, tenendo traccia degli scambi fra il minore e l’adescatore (ad esempio, salvando le conversazioni attraverso screenshot, memorizzando eventuali immagini o video…). L’adescamento, inoltre, può essere una problematica molto delicata da gestire e può avere ripercussioni psicologiche significative sul minore. Potrebbe essere necessario rivolgersi ad un Servizio territoriale (es. Consultorio Familiare, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, ecc.) in grado di fornire alla vittima anche un adeguato supporto di tipo psicologico.
4.7 - PEDOPORNOGRAFIA
La pedopornografia online è un reato (art. 600-ter comma 3 del c.p.) che consiste nel produrre, divulgare, diffondere e pubblicizzare, anche per via telematica, immagini o video ritraenti bambini/e, ragazzi/e coinvolti/e in comportamenti sessualmente espliciti, concrete o simulate o qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali a fini soprattutto sessuali.
La legge n. 269 del 3 agosto 1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di schiavitù”, introduce nuove fattispecie di reato (come ad esempio il turismo sessuale) e, insieme alle successive modifiche e integrazioni contenute nella legge n. 38 del 6 febbraio 2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”, segna una tappa fondamentale nella definizione e predisposizione di strumenti utili a contrastare i fenomeni di sfruttamento sessuale a danno di minori. Quest’ultima, introduce, tra le altre cose, il reato di “pornografia minorile virtuale” (artt. 600 ter e 600 quater c.p.) che si verifica quando il materiale pedopornografico rappresenta immagini relative a bambini/e ed adolescenti, realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate, in tutto o in parte, a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali.
Secondo la Legge 172/2012 – Ratifica della Convenzione di Lanzarote (Art 4.) per pornografia minorile si intende ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un minore degli anni diciotto coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un minore di anni diciotto per scopi sessuali.
In un’ottica di attività preventive, il tema della pedopornografia è estremamente delicato, occorre parlarne sempre in considerazione della maturità, della fascia d’età e selezionando il tipo di informazioni che si possono condividere.
La pedopornografia è tuttavia un fenomeno di cui si deve sapere di più, ed è utile parlarne, in particolare se si vogliono chiarire alcuni aspetti legati alle conseguenze impreviste del sexting.
Inoltre, è auspicabile che possa rientrare nei temi di un’attività di sensibilizzazione rivolta ai genitori e al personale scolastico promuovendo i servizi di Generazioni Connesse: qualora navigando in Rete si incontri materiale pedopornografico è opportuno segnalarlo, anche anonimamente, attraverso il sito www.generazioniconnesse.it alla sezione “Segnala contenuti illegali” (Hotline).
Il servizio Hotline si occupa di raccogliere e dare corso a segnalazioni, inoltrate anche in forma anonima, relative a contenuti pedopornografici e altri contenuti illegali/dannosi diffusi attraverso la Rete. I due servizi messi a disposizione dal Safer Internet Centre sono il “Clicca e Segnala” di Telefono Azzurro e “STOP-IT” di Save the Children.
Una volta ricevuta la segnalazione, gli operatori procederanno a coinvolgere le autorità competenti in materia. L’intento è quello di facilitare il processo di rimozione del materiale stesso dalla Rete e allo stesso tempo consentire le opportune attività investigative finalizzate ad identificare chi possiede quel materiale, chi lo diffonde e chi lo produce, ma, soprattutto e primariamente, ad identificare i minori abusati presenti nelle immagini e video, assicurando la fine di un abuso che potrebbe essere ancora in corso e il supporto necessario.
Parallelamente, per salvaguardare il benessere psicofisico degli alunni coinvolti nella visione di questi contenuti, sarà opportuno ricorrere a un supporto psicologico. Le strutture pubbliche a cui rivolgersi sono i servizi socio-sanitari del territorio di appartenenza: Consultori Familiari, Servizi di Neuropsichiatria infantile, centri specializzati sull’abuso e il maltrattamento all’infanzia, etc. Se si è a conoscenza di tale tipologia di reato è possibile far riferimento alla: Polizia di Stato – Compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni; Polizia di Stato – Questura o Commissariato di P.S. del territorio di competenza; Arma dei Carabinieri – Comando Provinciale o Stazione del territorio di competenza; Polizia di Stato – Commissariato online.
Il nostro piano d’azioni
AZIONI (da sviluppare nell’arco dell’anno scolastico 2020/2021).
- Organizzare uno o più incontri di sensibilizzazione sui rischi online e un utilizzo sicuro e consapevole delle tecnologie digitali rivolti agli studenti/studentesse.
- Promuovere incontri e laboratori per studenti e studentesse dedicati all’ Educazione Civica Digitale.
AZIONI (da sviluppare nell’arco dei tre anni scolastici successivi).
- Organizzare uno o più incontri informativi per la prevenzione dei rischi associati all’utilizzo delle tecnologie digitali, rivolti ai genitori e ai docenti, con il coinvolgimento di esperti.
- Promuovere incontri e laboratori per studenti e studentesse dedicati all’ Educazione Civica Digitale.
- Organizzare laboratori di educazione alla sessualità e all’affettività, rivolti agli/lle studenti/studentesse.
CAPITOLO 5 – SEGNALAZIONE E GESTIONE DEI CASI
5.1. - COSA SEGNALARE
Il personale docente del nostro Istituto quando ha il sospetto o la certezza che uno/a studente/essa possa essere vittima o responsabile di una situazione di cyberbullismo, sexting o adescamento online ha a disposizione procedure definite e può fare riferimento a tutta la comunità scolastica.
Questa sezione dell’ePolicy contiene le procedure standardizzate per la segnalazione e gestione dei problemi connessi a comportamenti online a rischio di studenti e studentesse (vedi allegati a seguire).
Tali procedure dovranno essere una guida costante per il personale della scuola nell’identificazione di una situazione online a rischio, così da definire le modalità di presa in carico da parte della scuola e l’intervento migliore da mettere in atto per aiutare studenti/esse in difficoltà. Esse, inoltre, forniscono valide indicazioni anche per i professionisti e le organizzazioni esterne che operano con la scuola (vedi paragrafo 1.3. dell’ePolicy).
Nelle procedure:
- sono indicate le figure preposte all’accoglienza della segnalazione e alla presa in carico e gestione del caso.
- le modalità di coinvolgimento del referente per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, oltre al Dirigente Scolastico.
Inoltre, la scuola individua le figure che costituiranno un team preposto alla gestione della segnalazione (gestione interna alla scuola, invio ai soggetti competenti).
Nell’affrontare i casi prevediamo la collaborazione con altre figure, enti, istituzioni e servizi presenti sul territorio (che verranno richiamati più avanti), qualora la gravità e la sistematicità della situazione richieda interventi che esulano dalle competenze e possibilità della scuola.
Tali procedure sono comunicate e condivise con l’intera comunità scolastica.
Questo risulta importante sia per facilitare l’emersione di situazioni a rischio, e la conseguente presa in carico e gestione, sia per dare un messaggio chiaro a studenti e studentesse, alle famiglie e a tutti coloro che vivono la scuola che la stessa è un luogo sicuro, attento al benessere di chi lo vive, in cui le problematiche non vengono ignorate ma gestite con una mobilitazione attenta di tutta la comunità.
La condivisione avverrà attraverso assemblee scolastiche che coinvolgono i genitori, gli studenti e le studentesse e il personale della scuola, con l’utilizzo di locandine da affiggere a scuola, attraverso news nel sito della scuola e durante i collegi docenti e attraverso tutti i canali maggiormente utili ad un’efficace comunicazione.
A seguire, le problematiche a cui fanno riferimento le procedure allegate:
Cyberbullismo: è necessario capire se si tratta effettivamente di cyberbullismo o di altra problematica. Oltre al contesto, vanno considerate le modalità attraverso le quali il comportamento si manifesta (alla presenza di un “pubblico”? Tra coetanei? In modo ripetuto e intenzionale? C’è un danno percepito alla vittima? etc.). È necessario poi valutare l’eventuale stato di disagio vissuto dagli/lle studenti/esse coinvolti/e (e quindi valutare se rivolgersi ad un servizio deputato ad offrire un supporto psicologico e/o di mediazione).
Adescamento online: se si sospetta un caso di adescamento online è opportuno, innanzitutto, fare attenzione a non cancellare eventuali prove da smartphone, tablet e computer utilizzati dalla persona minorenne e inoltre è importante non sostituirsi al bambino/a e/o adolescente, evitando, quindi, di rispondere all’adescatore al suo posto). È fondamentale valutare il benessere psicofisico dei minori e il rischio che corrono. Vi ricordiamo che l’attuale normativa prevede che la persona coinvolta in qualità di vittima o testimone in alcune tipologie di reati, tra cui il grooming, debba essere ascoltata in sede di raccolta di informazioni con l’ausilio di una persona esperta in psicologia o psichiatria infantile.
Sexting: nel caso in cui immagini e/o video, anche prodotte autonomamente da persone minorenni, sfuggano al loro controllo e vengano diffuse senza il loro consenso è opportuno adottare sistemi di segnalazione con l’obiettivo primario di tutelare il minore e ottenere la rimozione del materiale, per quanto possibile, se online e il blocco della sua diffusione via dispositivi mobili.
Per quanto riguarda la necessità di segnalazione e rimozione di contenuti online lesivi, ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) che sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella Rete.
Se entro 24 ore il gestore non avrà provveduto, l’interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.
Vi suggeriamo, inoltre, i seguenti servizi:
– Servizio di Helpline 19696 e Chat di Telefono Azzurro per supporto ed emergenze;
– Clicca e segnala di Telefono Azzurro e STOP-IT di Save the Children Italia per segnalare la presenza di materiale pedopornografico online.
Sono da considerare degni di segnalazione:
– contenuti afferenti la violazione della privacy;
– contenuti afferenti all’aggressività o alla violenza (messaggi minacciosi, commenti offensivi, foto o video imbarazzanti, virus, contenuti razzisti, immagini o video umilianti, insulti, ecc.);
– contenuti afferenti alla sessualità: messaggi molesti, foto o video personali con nudità o abbigliamento succinto, immagini pornografiche, foto e video in cui persone di minore età sono coinvolte o assistono ad
attività sessuali (pedopornografia), ecc.
5.2. - COME SEGNALARE: QUALI STRUMENTI E A CHI
L’insegnante riveste la qualifica di pubblico ufficiale in quanto l’esercizio delle sue funzioni non è circoscritto all’ambito dell’apprendimento, ossia alla sola preparazione e tenuta delle lezioni, alla verifica/valutazione dei contenuti appresi dagli studenti e dalle studentesse, ma si estende a tutte le altre attività educative.
Le situazioni problematiche in relazione all’uso delle tecnologie digitali dovrebbero essere sempre gestite anche a livello di gruppo.
Come descritto nelle procedure di questa sezione, si potrebbero palesare due casi:
- CASO A (SOSPETTO) – Il docente ha il sospetto che stia avvenendo qualcosa tra gli/le studenti/esse della propria classe, riferibile a un episodio di bullismo e/o cyberbullismo, sexting o adescamento online.
- CASO B (EVIDENZA) – Il docente ha evidenza certa che stia accadendo qualcosa tra gli/le studenti/esse della propria classe, riferibile a un episodio di bullismo e/o cyberbullismo, sexting o adescamento online.
Per tutti i dettagli fate riferimento agli allegati con le procedure.
Strumenti a disposizione di studenti/esse
Per aiutare studenti/esse a segnalare eventuali situazioni problematiche che stanno vivendo in prima persona o di cui sono testimoni, la scuola può prevedere alcuni strumenti di segnalazione ad hoc messi a loro disposizione:
- un indirizzo e-mail specifico per le segnalazioni;
- scatola/box per la raccolta di segnalazioni anonime da inserire in uno spazio accessibile e ben visibile della scuola;
- sportello di ascolto con professionisti;
- docente referente per le segnalazioni.
Anche studenti e studentesse, inoltre, possono rivolgersi alla Helpline del progetto Generazioni Connesse, al numero gratuito 1.96.96.
Per quanto riguarda la gestione dei casi, il nostro Istituto ha individuato due figure referenti per il cyberbullismo e un referente per la legalità.
Protocollo di azione in caso di atti di bullismo e/o cyberbullismo:
- Prima segnalazione
- Valutazione e colloqui di approfondimento (con tutti gli attori coinvolti)
- Scelta dell’intervento e della gestione del caso
- Monitoraggio
Segnalazione. analisi e valutazione:
La segnalazione può essere effettuata da genitori, docenti, alunni, personale scolastico; chiunque all’interno dell’Istituto venga a conoscenza di un atto che potrebbe essere configurabile come bullismo e/o cyber bullismo compila il modulo di prima segnalazione.
Alla prima segnalazione seguirà raccolta di informazioni sull’accaduto: quando è successo, dove, con quali modalità.
Interviste e colloqui con gli attori principali, i singoli, il gruppo; vengono raccolte le diverse versioni e ricostruiti i fatti ed i punti di vista.
In questa fase è importante astenersi dal formulare giudizi; è piuttosto necessario creare un clima di empatia, di solidarietà e di disponibilità al confronto che permetta un’oggettiva raccolta di informazioni; l’adulto è un mediatore in un contesto neutro.
Risultati sui fatti oggetto di indagine
Soggetti responsabili: Dirigente Scolastico e docenti del Consiglio di classe Altri soggetti coinvolti:
Referenti bullismo/cyberbullismo / Psicologo della scuola.
Valutazione approfondita
I fatti sono confermati / esistono prove oggettive. Si apre un protocollo con uso di apposita modulistica; vengono stabilite le azioni da intraprendere.
I fatti non sono configurabili come bullismo/cyberbullismo. Non si ritiene di intervenire in modo specifico; prosegue il compito educativo.
Azioni e provvedimenti
Se i fatti sono confermati:
Comunicazione alla famiglia della vittima da parte del docente coordinatore (convocazione scritta o telefonica) e supporto di tutto il consiglio di classe nell’affrontare la situazione segnalata, concordando modalità di soluzione e analizzando le risorse disponibili dentro e fuori della scuola (psicologo, medico, altri…);
Comunicazione ai genitori del bullo/cyberbullo: convocazione effettuata dal Dirigente.
Convocazione del Consiglio di classe e valutazione del tipo di provvedimento disciplinare, secondo la gravità:
- sospensione del diritto a partecipare ad attività complementari ed extrascolastiche;
- sospensione attiva a scuola con svolgimento di attività rieducative;
- sospensione giornaliera;
- invito al bullo/cyberbullo allo svolgimento di azioni positive, per es. lettera di scuse a vittima e famiglia;
Percorso educativo e monitoraggio
Il Dirigente, i docenti del Consiglio di classe e gli altri soggetti coinvolti:
- si occupano del rafforzamento del percorso educativo all’interno della classe e/o del gruppo coinvolto;
- provvedono al monitoraggio del fenomeno e della valutazione dell’intervento attuato sia nei confronti del cyberbullo, sia nei confronti della vittima.
5.3. - GLI ATTORI SUL TERRITORIO
Talvolta, nella gestione dei casi, può essere necessario rivolgersi ad altre figure, enti, istituzioni e servizi presenti sul territorio qualora la gravità e la sistematicità della situazione richieda interventi che esulano dalle competenze e possibilità della scuola.
Per una mappatura degli indirizzi di tali strutture è possibile consultare il Vademecum di Generazioni Connesse “Guida operativa per conoscere e orientarsi nella gestione di alcune problematiche connesse all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani” (seconda parte, pag. 31), senza dimenticare che la Helpline di Telefono Azzurro (19696) è sempre attiva nell’offrire una guida competente ed un supporto in tale percorso.
A seguire i principali Servizi e le Agenzie deputate alla presa in carico dei vari aspetti che una problematica connessa all’utilizzo di Internet può presentare.
- Comitato Regionale Unicef: laddove presente, su delega della regione, svolge un ruolo di difensore dei diritti dell’infanzia.
- Re.Com. (Comitato Regionale per le Comunicazioni): svolge funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni sul territorio regionale, con particolare attenzione alla tutela dei minori.
- Ufficio Scolastico Regionale: supporta le scuole in attività di prevenzione ed anche nella segnalazione di comportamenti a rischio correlati all’uso di Internet.
- Polizia Postale e delle Comunicazioni: accoglie tutte le segnalazioni relative a comportamenti a rischio nell’utilizzo della Rete e che includono gli estremi del reato.
- Aziende Sanitarie Locali: forniscono supporto per le conseguenze a livello psicologico o psichiatrico delle situazioni problematiche vissute in Rete. In alcune regioni, come il Lazio e la Lombardia, sono attivi degli ambulatori specificatamente rivolti alle dipendenze da Internet e alle situazioni di rischio correlate.
- Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e Difensore Civico: segnalano all’Autorità Giudiziaria e ai Servizi Sociali competenti; accolgono le segnalazioni di presunti abusi e forniscono informazioni sulle modalità di tutela e di esercizio dei diritti dei minori vittime. Segnalano alle amministrazioni i casi di violazione e i fattori di rischio o di danno dovute a situazioni ambientali carenti o inadeguate.
- Tribunale per i Minorenni: segue tutti i procedimenti che riguardano reati, misure educative, tutela e assistenza in riferimento ai minori.
Nei casi di maggiore gravità si valuterà anche l’eventuale avvio della procedura giudiziaria:
denuncia ad un organo di polizia o all’ autorità giudiziaria (Questura, Carabinieri, ecc.) per attivare un procedimento penale (eventuale querela di parte)
Nel caso la famiglia non collabori, giustifichi, mostri atteggiamenti oppositivi o comunque inadeguatezza, debolezza educativa o sia recidiva nei comportamenti: segnalazione ai Servizi Sociali del Comune.
5.4. - ALLEGATI CON LE PROCEDURE
Procedure interne: cosa fare in caso di sexting?
Procedure interne: cosa fare in caso di adescamento online?
Procedure di segnalazione per enti, associazioni, professionisti esterni alla scuola
Altri allegati
- Scheda di segnalazione
- Diario di bordo
- iGloss@ 1.0 l’ABC dei comportamenti devianti online
- Elenco reati procedibili d’ufficio
Al protocollo di Istituto “PREVENZIONE E CONTRASTO BULLISMO CYBERBULLISMO” sono allegati:
- La scheda di prima segnalazione dei casi di bullismo e cyberbullismo
- Valutazione dei casi di bullismo e vittimizzazione
- Monitoraggio
Il protocollo e i relativi allegati sono pubblicati sul sito della scuola.
Il nostro piano d’azioni
Non è prevista nessuna azione.
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ALLEGATO