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Giovedì 16 febbraio, in occasione della Giornata della XIX edizione di “M’Illumino di Meno”, i giovani volontari della Croce Rossa Italiana della sezione di Trecate hanno svolto delle attività per sensibilizzare gli alunni delle classi della scuola primaria di Cerano sulle tematiche ambientali.

La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili è un’occasione molto importante per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale; la scuola, che è il luogo preposto all’educazione e alla formazione di futuri cittadini consapevoli, non poteva esimersi dall’aderire a questa iniziativa.

I volontari della Croce Rossa hanno organizzato all’interno delle varie classi dei laboratori creativi utilizzando materiale di riciclo, trasformando un materiale altamente inquinante come le bottiglie di plastica in bellissimi fiori e farfalle colorate.

È stata un’ulteriore occasione per le insegnanti per parlare e discutere con i propri alunni di spreco energetico e per far sì che ognuno di noi nel proprio piccolo possa contribuire alla diffusione di una cultura della sostenibilità e del risparmio delle risorse.

L’iniziativa proseguirà poi con un evento non energivoro, una cena benefica senza spreco, organizzata sempre dalla CRI – Comitato di Trecate, in collaborazione con il Comitato Genitori di Cerano, che si terrà l’11 Marzo 2023 presso l’Oratorio Giovanile di Cerano.

Le insegnanti e gli alunni della scuola primaria “Don Saino” colgono l’occasione per ringraziare la Croce Rossa Italiana e in particolare i ragazzi e le ragazze che sono intervenuti, sperando che possano essere d’esempio per le future generazioni.

Con questa galleria di immagini e questo video diciamo grazie a Capoccia Martina, Cataldi Alessandro, De Alvarez Isabella, De Luca Umberto, De Nuzzo Donato, Filippi Lara, Lucherini Elisa, Noles Andres, Ragab Sama, Ragab Bassem.

Cristiana Ruggerone

3 giugno 2022: viaggio d’istruzione (a piedi) all’oasi naturale “Il Campo della Ghinä”

La luce soffusa del cielo velato riflette il verde tenue di certe giornate nuvolose, come questa, quel verde che sprigiona tutto il fascino ombroso del bosco mosso a tratti da lievi folate di vento. Così si presenta oggi l’oasi della Ghinä ai nostri bambini e a noi maestre.

Eravamo a scuola fino ad una manciata di minuti fa e ora, usciti dal cortile, chiuso il cancello alle nostre spalle, per incanto, eccoci immersi in una nuova storia come se avessimo semplicemente girato la pagina del libro delle letture. Siamo tutti qui per vedere il bosco! E non solo … per ascoltarlo, per annusarlo, per toccarlo, per gustarlo, per esplorarlo e conoscerlo, insomma.

Ci ricevono, immancabili, Filemone e Bauci, la quercia e il tiglio, vicini e teneramente fruscianti, come il mito racconta. Ci accoglie anche il povr’om Gaudenzio, è questo il nome dei volontari dell’associazione locale ambientale, storica e dialettale, Burchvif.

È la nostra guida. Ci racconta, con passione, delle farnie numerose e delle edere imponenti, dei funghi a mensola e delle felci a penna di struzzo, dei nannufari dello stagno e degli ontani, dei ciliegi selvatici e delle more, dei giunchi e delle canne, dei merli e delle cinciallegre che nidificano, dei piccoli moscardini e della farfalla Lycaena, dei nidi e della mangiatoia per uccelli e di moltissimo altro ancora.

Nel frattempo puoi ascoltare i canti e i richiami, gli insetti che ronzano, il gracidare delle raganelle e il rumore lontano di macchine agricole al lavoro. E puoi avvertire l’odore dell’umidità dello stagno, dell’erba e del legno dei tronchi ospitali che si consumano nel fornire un habitat a varie specie di insetti, coleotteri, imenotteri. All’improvviso una vocina timida chiede: “Ma che cos’è questo profumo?”. E tutti sono con il naso all’insù. È la fragranza del tiglio in fiore, penetrante e intensa che proprio non puoi non percepire. “Attento alle ortiche e ai rovi, però! Anche quelli ci sono e, se non cammini nei sentieri, te ne accorgi sulla pelle” avvisa qualcun altro.

Siamo nel territorio comunale di Borgolavezzaro, in una delle oasi naturali in mezzo al mare di risaie, “Il campo della Ghinä”, prezioso ecosistema dalla ricchissima varietà vegetale e animale e dall’elevata biodiversità. Lo scopriamo, ad ogni passo, ad ogni visita e ci meravigliamo. Anche per questo l’abbiamo scelta come meta della nostra gita scolastica a chilometro zero.

Siamo stati qui altre volte, ma sappiamo che il bosco propone sempre qualche nuova chicca per stupirci. Oggi è successo di nuovo. Mentre si respira l’aria gradevolmente fresca che sa di foglie, di erbe e di complicità con gli elementi del bosco, a sorprenderci più di ogni altra cosa è il gusto dolcissimo delle more di gelso, sconosciute a quasi tutti e quello amarognolo e vagamente aspro delle ciliegie selvatiche. Ed è proprio l’ora della merenda.

Qualche passo ancora e ci accomodiamo nella radura dell’ingresso per un momento di ristoro, tutti nel rispetto della natura, ovviamente. Ne approfittiamo anche per fare educazione ambientale con la raccolta differenziata. Riprese le forze, ringraziamo e salutiamo la nostra guida e, nonostante alcuni nuvoloni neri e minacciosi e qualche goccia di pioggia ci facciano temere di dover rientrare da un momento all’altro, iniziano le attività alla scoperta del bosco.

Per allenare lo spirito di osservazione, i più piccoli, con l’aiuto delle insegnanti, si cimentano con entusiasmo in una caccia al tesoro fotografica di tracce lasciate dagli animali, di funghi, di piante, di ghiande, di oggetti costruiti dall’uomo. Con ammirevole impegno, scoprono, indicano e annotano tutto sulle schede appositamente preparate.

Il compito del gruppo dei più grandi è più difficile. Mappa alla mano, si studia la simbologia, si leggono le informazioni e si cammina, impazienti, seguendo il tracciato di un percorso di orienteering. Si cercano le lanterne sistemate in precedenza da una docente accanto alle piante o agli oggetti da rilevare e di cui registrare il nome e la posizione, per poi ritornare al punto della partenza. Il tutto si svolge con spontaneità e spirito di collaborazione, nel rispetto delle regole dei giochi e del comportamento.

Ora, però, si deve proprio andare. L’avventura è conclusa. Si rientra a scuola, soddisfatti e stanchi, con un’esperienza in più e così gratificati che già qualche bambino chiede se poi sì andrà ancora alla Ghinä. “Certo che sì”.

Grazie a Gaudenzio per la paziente disponibilità e grazie a Burchvif perchè rende tutto questo possibile.

Marta Mortarino

Mercoledì 1° Giugno 2022, per la classe 4C della Scuola Primaria “Don Saino” è stata una giornata indimenticabile.

Infatti, carichi di voglia di esplorare, siamo partiti, zaini in spalla, alla scoperta delle nostre campagne e dei nostri boschi.

Lungo il tragitto della Via Crosa abbiamo avvistato un nido di cicogne su un traliccio elettrico, la distesa di pannelli solari rotanti per la produzione di energia di un’azienda ceranese, la canalizzazione delle acque nelle risaie, l’impianto di depurazione, i navigli Langosco e Sforzesco.

Per la prima volta dopo tanto tempo, abbiamo fatto un pic-nic in una tranquilla ed ombrosa radura, accanto ad un ruscello: qualcuno di noi ha provato la sensazione urticante delle ortiche (che male!!!!!) mai sperimentata prima. È stata una prova di resistenza al dolore!

Dopo aver giocato, cantato e chiacchierato, abbiamo ripreso il lungo cammino verso il fiume Ticino: attraverso boschi, rovi, lanche, sentieri inesplorati (per noi) abbiamo raggiunto una meravigliosa spiaggia di sabbia quasi caraibica, dove ci siamo cimentati in una gara di castelli di sabbia. Qui, una libellula incuriosita si è unita al nostro rumoroso gruppo e non voleva lasciarci.

Dopo esserci riposati e rifocillati con una lauta merenda, abbiamo ripreso la via del ritorno proseguendo le osservazioni come piccoli esploratori ed esperti di birdwatching: garzette, anatre, falchetti ci hanno accompagnato per il tutto il percorso. Infine le nostre amiche api ci hanno salutato dalle loro arnie colorate.

Siamo tornati stanchissimi ma felici ed entusiasti di questa giornata speciale.

La classe 4C

Scuola Primaria “Don Saino”

Sabato 21 maggio si è svolta la giornata conclusiva del progetto “M’illumino di meno” che ha visto la partecipazione di tutte le classi della scuola primaria Don Saino in collaborazione con la Croce Rossa di Trecate.

I bambini hanno trascorso il pomeriggio presso il parco Peter Pan dove hanno potuto partecipare a diversi giochi che avevano come scopo l’educazione ambientale e il risparmio energetico.

Isabella Fedele

Domenica 8 Maggio presso la sede del comitato della Croce Rossa di Trecate si è svolto l’Open Day che fa parte del progetto “M’illumino di meno”, al quale la nostra scuola primaria “Don Saino” ha aderito.

Durante la giornata sono stati esposti i vasetti decorati dagli alunni della scuola primaria di Cerano e trapiantati nell’aiuola della sede. I bambini e i loro genitori hanno potuto, inoltre, visitare la sede e le ambulanze e partecipare ad alcuni giochi insieme ai volontari del gruppo giovani di Croce Rossa. 

Isabella Fedele

Il diorama è uno scenario tridimensionale composto da più elementi che ruotano attorno a un argomento, uno spaccato di ambiente naturale, un paesaggio. È proprio da questo che siamo partiti con gli alunni della 3^ A della scuola primaria del plesso “Don Saino” di Cerano, impegnati quest’anno nello studio dei paesaggi naturali.

Il diorama avvicina in modo interattivo gli alunni al mondo della cartografia e della topografia, aiuta a leggere uno spazio geografico, a distinguere gli elementi dei diversi tipi di paesaggi nei suoi elementi essenziali fisici e antropici cogliendo i principali rapporti di connessione e interdipendenza.

Gli alunni hanno intrapreso questa attività con grande entusiasmo, utilizzando materiali da riciclo e non. Il risultato si è dimostrato al di sopra delle aspettative; i manufatti presentati hanno tenuto conto dei diversi tipi di paesaggi ma soprattutto sono stati ricchi di elementi e curati nei particolari. La valutazione è stata poi fatta dagli alunni stessi e da alcune colleghe di altre classi, le quali carinamente si sono prestate a dare un loro giudizio. Naturalmente tutti gli alunni sono stati premiati per i loro manufatti ma anche per la capacità di descrivere i loro paesaggi.

Rita Custurone

Martedì 8 Giugno le classi quarte della Scuola Primaria di Cerano sono riuscite a realizzare il loro desiderio, nonostante le restrizioni per il Covid 19 lo avessero da tempo impedito: effettuare un’uscita didattica di una giornata intera.

I bambini e le loro insegnanti hanno percorso a piedi un itinerario con partenza dall’edificio scolastico nel centro del paese ed arrivo presso la località Casette, conosciuta dai Ceranesi come “Cerano Beach”. La passeggiata è stata un’interessante occasione per affrontare sul campo le tematiche di cui spesso si è parlato all’interno dell’aula, in particolare l’Ambiente e l’Ecologia.

All’andata la comitiva, dopo aver attraversato l’area mercato del paese, si è diretta lungo la pista ciclo-pedonale di via Crosa. Prima tappa dell’uscita è stata all’isola Ecologica che ha permesso di conoscere da vicino come funziona il centro di raccolta comunale e capire l’enorme importanza che riveste per i cittadini e per il territorio questo servizio.
Proseguendo nel loro cammino, le classi si sono recate nella parte industriale del paese, in cui si trovano alcune delle più importanti fabbriche della zona. All’esterno di una di esse è presente un enorme impianto fotovoltaico e gli alunni ne hanno potuto ammirare i moltissimi pannelli che si orientano in base alla posizione del sole. Osservando le risaie, garzette, pavoncelle, rondini ed anche una famiglia di cicogne hanno catturato l’attenzione dei bambini.

Alla fine della Via Crosa i gruppi-classe hanno costeggiato il depuratore: quello di Cerano è uno degli impianti di depurazione della acque reflue più grandi gestito dal Consorzio Ovest Ticino. La sua funzione è quella di ripulire le acque di scarico delle fognature prima di “restituirle” al fiume Ticino. Superata l’Alzaia del Naviglio, è cominciata la discesa verso il Ticino ed il suo Parco: al termine di questa, tutti sono stati concordi di fermarsi nel prato circostante a ciò che rimane del Mulino Crosa per fare merenda.

Ripreso il cammino, prima di arrivare alla meta, i bambini hanno avuto l’occasione per vedere il taglio dei pioppi in un campo vicino alla strada. Finalmente, dopo aver percorso circa 4,4 Km, c’è stato l’arrivo alle Casette: le insegnanti hanno condotto i bambini lungo un breve percorso tra le canne di bambù e poi li hanno aiutati a scendere sulla spiaggia di ciottoli e sabbia sulle rive del Ticino. Non è difficile immaginare l’entusiasmo degli alunni che, sistemati velocemente i loro asciugamani, non vedevano l’ora di toccare l’acqua del Fiume Azzurro e giocare insieme.

Dopo aver consumato il pranzo al sacco ed osservato la flora e la fauna circostante, bambini e insegnanti hanno ripreso la via del ritorno e sono rientrati al plesso scolastico con la certezza di aver trascorso una giornata sereni e spensierati, ma consapevoli del patrimonio naturalistico che li circonda.

Cristiana Ruggerone

Le docenti di classe quarta e quinta hanno aderito con i loro studenti ai percorsi on line di Educazione Civica proposti da Raffello Formazione. Ogni mercoledì, con cadenza quindicinale gli alunni seguivano in diretta i webinar formativi di grandissima attualità discussi dai relatori Marco Brunella e Luca Pagliari.

Tra le proposte formative in particolare modo ricordiamo: “
Rete o Ragnatela
La narrazione affronta il tema attraverso il racconto di alcune storie significative, delle insidie connesse al mondo social, analizzando, in particolar modo, il fenomeno Tik-Tok e le sue trappole.

Muoversi nel Web” Luca Pagliari attraverso una serie di esempi, ha mostrato quanto sia facile smascherare le fake news.

Kristel il silenzio dopo la neve
Quella di Kristel è una storia dura che mette a contatto i ragazzi con il pericoloso mondo delle nuove droghe. KristelMarcarin, promessa dello sci azzurro, alcuni anni fa perse la vita a causa dell’assunzione di una pasticca di ectasy.

Verde speranza: un pianeta da tutelare”
L’incontro ruota intorno all’universo della raccolta dei rifiuti, al riciclo ed al loro riutilizzo. Un viaggio virtuale che porterà gli studenti a visitare una discarica brasiliana dove vivono delle persone e in altre situazioni, in grado di far comprendere quanto sia fondamentale il nostro contributo per la sopravvivenza del pianeta.

Chiamami acqua… Il flusso dell’acqua
L’acqua il bene primario per eccellenza, è al centro di questo percorso didattico mirato a generare consapevolezza nei confronti di questo elemento. Luca Pagliari ha condotto gli alunni all’interno di sorgenti, mostrando il funzionamento di un potabilizzatore e di un depuratore, e infine ha mostrato le immagini del suo viaggio in Malawi, facendo comprendere la necessità di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua.

La scelta di partecipare a questi percorsi formativi on line è stata in linea con la programmazione di educazione civica e i temi sono stati affrontati in modo approfondito dalle insegnanti durante l’anno scolastico. I bambini hanno trovato decisamente interessante e stimolante questo nuovo modo di apprendere, alla fine di ogni webinar, sono stati sviluppati dei testi argomentativi e dei lavori interdisciplinari in piccoli gruppi.

Mariacristina Cascio

Attività didattica outdoor per la classe V della Scuola Primaria di Borgolavezzaro all’oasi naturale “Campo della Sciurä”, 14 maggio 2021.

C’è uno slargo piccolo, poco sopra lo stagno, dove il bosco si dirada e la riva scivola giù dolce ed erbosa verso l’acqua, riparata da una staccionata di pali e di corda, lo chiamano il belvedere. Lì si vede una delle magie del bosco. Luccicano come stelline, si muovono con la grazia delle farfalle e sembrano fiocchi di neve, ma sono i tanti piumini bianchi dei pioppi in fiore. Planano fino all’acqua e si mescolano con i riflessi dei raggi di sole che filtrano tra rami e foglie perpetuando, scintillanti, ad ogni primavera, il loro spettacolo fatato nel verde fresco del bosco di maggio. Siamo tutti lì, bambini ed adulti, seduti a far merenda e a sorprenderci con la stessa meraviglia di due ore prima quando siamo arrivati. No, con molta di più di quando il sentiero dell’ingresso ci accoglie con la sua vaporosa nuvola bianca su cui camminiamo mentre cantano le cinciallegre e l’usignolo, forse per darci il benvenuto. Passo dopo passo, scopriamo i piccolissimi gerani, le rose canine, il sigillo di Salomone, le viole dei campi, le fragoline, la felce e i biancospini e, addentrandoci sempre più nel bosco, le farnie maestose, le alte robinie e qualche olmo resiliente.

Ci spiega tutto Alberto affiancato da Giovanni, volontari del Burchvif, i nomi e i particolari, le galle curiose sulle foglie, dove avviene la metamorfosi degli insetti e la grafiosi degli olmi che combattono per sopravvivere. Più avanti la sabbia prende il posto del verde e lo scavo recente dello stagno creato per l’ovatura della rana dalmatina, si apre ai nostri sguardi sbalorditi … non ricordavamo di essere su un raro sabbione eolico costituitosi dopo l’ultima glaciazione. Qua e là si presentano le piantine nuove, ma la nostra attenzione viene catturata dal dosso misterioso che si eleva poco più su, con il cerchio magico di antiche travi di rovere orientate i secondo i punti cardinali e che proteggono le giovanissime farnie.

È Ruvlhenge che evoca l’arcano di siti come Stonehenge, ma è ideato per creare l’ambiente adatto alla riproduzione del cervo volante e destinato a durare nel millennio, come si legge nel monolite posto al centro. Ti colpisce con il suo fascino misterioso, ancora di più a vederlo innalzarsi nella luce sfumata del mattino. Lo raggiungiamo, poi il cammino prosegue attraverso il romantico “Bosco del cuore”, dove si può dedicare una quercia a chi si ama. E di nuovo siamo immersi nella bianca bambagia dell’aria e del sentiero, verso la strada, dove i pioppi si fanno molto numerosi. E il prato fiorito, dov’è? Eravamo lì anche per questo. È appena dopo la curva, ci aspetta l’erba secca del sentiero, è da rastrellare. Bisogna farne un mucchio, un metro cubo, dice Alberto, per invogliare le bisce a deporvi le uova. Sorprendono i nostri piccoli lavoratori. Si impegnano, si affaccendano e, alla fine, calcolatrice alla mano, si calcola il volume, e il nido è pronto. Ora rimane giusto il tempo per l’attesa caccia al tesoro fotografica. Nel mirino fiori, impronte della volpe e del tasso e la sua tana, penne di ghiandaia o di cincia e funghi, log pyramid e casette nido e, bandierine segnatracce alla mano, via di nuovo sui sentieri del bosco divisi in due squadre.

Come abili esploratori, attenti e vivaci, tutti vincono la sfida e ricevono un premio che non si aspettano: l’emozione dell’avventura, la gioia di lavorare e collaborare insieme, l’entusiasmo per la scoperta, la magia del bosco, il respiro rigenerante della natura, proprio come si auguravano accadesse le maestre Gloria e Marta che li accompagnano … un’ultima domanda ai bambini:
“Che punteggio date alla mattinata, da uno a dieci?” … un’unica risposta: “Dieci!” …è ora di andare… Grazie ad Alberto e a Giovanni.
Grazie a Burchvif che ha creato tutto questo. Grazie.

Marta Mortarino

Progetto di didattica all’aperto, promosso dall’I.C. Ramati.

La classe 4^ della Scuola Primaria di Borgolavezzaro ha attivato un percorso relativo alla conoscenza della coltura maggiormente diffusa sul territorio: il riso. Si è pensato di approfondire un argomento previsto dalla programmazione di geografia che tratta il settore primario. È sembrato quindi importante cogliere quest’occasione per unire l’utile al dilettevole.

In un primo momento, i bambini con le docenti Gloria e Laura, hanno potuto osservare le risaie presenti nelle campagne circostanti la scuola per comprendere meglio le varie fasi della coltivazione del riso. Hanno quindi visto il momento dell’aratura, della livellatura, della concimazione e della semina. Poi, tutti seduti in un prato, lezione all’aperto!
In un secondo momento, la classe si è recata presso la Cascina Cascinetta per osservare i mezzi agricoli con i relativi attrezzi utilizzati nelle varie fasi della coltivazione del riso.
L’agricoltore, Riccardo Rossi, ha spiegato loro in modo chiaro e semplice come e quando vengono utilizzati i vari strumenti e ha risposto alle domande dei bambini che risultavano incuriositi da quanto hanno potuto osservare. La mietitrebbia ha riscosso il maggior successo!

L’attività ha dimostrato come sia efficace unire la parte dei contenuti alla parte pratica, come attraverso le uscite sul territorio i bambini siano più motivati ad imparare e acquisiscano una
conoscenza maggiore delle risorse del luogo in cui abitano. Le docenti ringraziano Riccardo per l’accoglienza presso la propria cascina e per il tempo e l’attenzione che ha dedicato agli alunni stimolando in loro curiosità e passione per l’attività agricola.
Anche se stanchi per le lunghe passeggiate, i bambini hanno chiesto di poter replicare questa bella esperienza: erano davvero entusiasti!

Laura Rampi